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venerdì 29 gennaio 2016

LO SQUAT! PER AVERE GLUTEI SODI E PERFETTI.

LO SQUAT, TRA GLI ESERCIZI FONDAMENTALI NEL MONDO DEL FITNESS...
VEDIAMOLO UN PO' PIU' DA VICINO...


Lo squat, esercizio molto usato nel body building, è uno degli esercizi più conosciuti dai frequentatori di palestre, e di conseguenza tra i più amati e i più discussi in tema di modalità di esecuzione. 
La parola Squat è un termine inglese, letteralmente il verbo “to squat” che significa accovacciarsi.

Diversamente da ciò che si trova in rete, quando si parla di squat. In questo approfondimento, voglio limitarmi, nel parlarvi in linea generale dell’esercizio in se, in quanto come detto in precedenza oltre ad essere un esercizio è anche un argomento molto discusso, tra Personal Trainer, Istruttori, Medici, Body Builder professionisti e amatori…

Iniziamo parlando di...
Come si esegue lo squat
Lo squat viene eseguito partendo dalla posizione in piedi, con il bilanciere sulle spalle afferrato con una distanza tra le mani leggermente superiore all’ampiezza delle spalle. In posizione di riposo il bilanciere è posizionato sulla rastrelliera. Quindi si stacca il bilanciere portando l’asta sulle spalle contraendo gli addominali e spingendo in alto le gambe. Ci si stacca dal bilanciere posizionando le gambe divaricate con i piedi ruotati di circa 30 gradi. 
Poi, mantenendo in tensione i muscoli femorali, si scende abbassandosi sulle ginocchia e facendo la flessione.

La corretta esecuzione dell’esercizio è difficile perché è essenziale avere un controllo notevole sul tronco e sulle ginocchia (che non devono spostarsi lateralmente). Inoltre, vista la notevole sollecitazione delle articolazioni e della schiena, l’esercizio andrebbe eseguito soltanto in palestra, possibilmente vicino all’istruttore o a un assistente che possa aiutare in caso di perdita dell’equilibrio o spostamenti non opportuni e nel caso in cui, il bilancere venisse allestito con un carico pesante, il consiglio è quello di indossare una cintura lombare.

A cosa serve lo squat
Lo squat è un esercizio di grande efficacia per la ricerca della forza massimale degli arti inferiori. A causa della gradualità imposta nell’esercizio, che può essere fatto anche a carico naturale fino a parecchie decine di kg, consente un allenamento continuo e sempre più difficile, con un adattamento graduale allo sforzo.
I muscoli maggiormente coinvolti da questa tipologia di esercizio sono gli ischio-crurali, i glutei e le parti, i principali degli arti inferiori, ma, in parte, anche quelli del tronco.


Un semplice test di… idoneità
Prima di eseguire lo squat è necessario verificare di avere abbastanza mobilità articolare a livello delle caviglie altrimenti l’esercizio può essere veramente pericoloso.
Il test è molto semplice: si esegue uno squat a carico libero, cioè senza pesi, semplicemente accovacciandosi sulle gambe. Se al momento di massima flessione i talloni si sollevano dal suolo, allora significa che la mobilità articolare non è sufficiente.

Squat: sì o no?

Per chi vuole eseguire un allenamento di rafforzamento in un’ottica salutista oppure vuole inserire il potenziamento per migliorare la preparazione muscolare per la corsa, non ci sentiamo di consigliare lo squat perché i benefici possono essere di gran lunga inferiori ai rischi.
Il perché delle nostre perplessità è facilmente intuibile: effettuare uno squat con un’eccessiva rigidità articolare o una forza insufficiente può causare infortuni anche molto gravi a carico della colonna vertebrale. 
Per i runner che hanno bisogno di resistenza, occorre ricordare, che gli atleti keniani non hanno certamente una muscolatura sovrabbondante nelle gambe, ma le loro prestazioni sono eccellenti. Quindi, piuttosto che ricercare un incremento della forza o del volume muscolare, ci si può limitare a tonificare i muscoli delle gambe con una versione più soft dello squat, lasciando quella più hardcore ai Body Builder o ai frequentatori assidui delle palestre. 
Inoltre, la prova di idoneità allo squat non sempre viene passata dai runner, anche se esperti e preparati, perché la mobilità articolare potrebbe essere stata compromessa da eccessivi traumi, da interventi a carico del tendine d’Achille oppure da una scarsa propriocettività.

Una versione semplice e sicura
Questo suggerimento potrà far sorridere i Body Builder, ma spesso è sufficiente eseguire lo squat a carico libero, ovvero senza il peso del bilanciere. Si tratta della versione più semplice dei piegamenti, magari aiutandosi con le mani in avanti.
Questa versione soft non è certo equivalente allo squat classico, ma ha il vantaggio di essere molto meno traumatica, di essere praticabile anche in fase successiva a un periodo di stop o da persone sedentarie che vogliono iniziare a tonificare la muscolatura, ma non hanno sicuramente la preparazione necessaria.
Un cenno particolare va ai soggetti di sesso femminile: per le donne lo squat, prova tipica di forza esplosiva, risulta mediamente molto più difficile, quindi si consiglia una cautela maggiore nella scelta di questo esercizio.
Quanto meno per chi fosse alle prime armi è meglio sempre partire in forma soft, piuttosto che hardcore.

DI SEGUITO IL VIDEO TUTORIAL SULLA CORRETTA ESECUZIONE DELL'ESERCIZIO, SPIEGATO DAI PROFESSIONISTI DEL "PROJECT INVICTUS".



Volevo concludere, con un omaggio a tutte le donne, per dimostrare che il concetto sul sesso femminile, non è una regola, ma una semplice constatazione, e molte volte sono loro ad offrirci i migliori insegnamenti.



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